sabato, Dicembre 14, 2024
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Al via l’iter per realizzare vino dealcolizzato in Italia

Presentato dal ministro Lollobrigida, il Decreto 'Dealcolizzati' regola i vini Nolo. UIV apprezza il quadro chiaro che tutela qualità e consumatori.

Lo schema di Decreto ministeriale ‘Dealcolizzati’ presentato pochi giorni fa dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rappresenta un passo avanti nella regolamentazione della produzione di vini Nolo (no e low alcohol) in Italia.

Unione Italiana Vini non ha fatto attendere il suo commento alla notizia, mostrando fin da subito apprezzamento per la bozza illustrata al Masaf, che definisce (secondo UIV) un quadro normativo chiaro e dettagliato, in grado di tutelare la qualità del prodotto e l’informazione al consumatore. Uiv è convinta che l’introduzione di queste nuove categorie di prodotti da una parte possa rappresentare per il settore un allineamento con i competitor europei a 3 anni di distanza dalla pubblicazione del regolamento comunitario, dall’altra offrire nuove opportunità per il settore vitivinicolo italiano, aprendo a nuovi mercati e target di consumatori complementari alla domanda di vini convenzionali.

Tra gli elementi salienti di un Dm che contempla per larga parte le linee tracciate dalla normativa UE, la definizione e classificazione dei vini dealcolizzati (titolo alcolometrico non superiore a 0,5%) e parzialmente dealcolizzati (titolo alcolometrico superiore a 0,5% ma inferiore al minimo della categoria originale, 8,5%/9%). Definizioni, queste, che dovranno essere riportate nelle nuove etichette a seguito della categoria vino. La dealcolizzazione, che non sarà consentita ai prodotti Dop e Igp, dovrà avvenire esclusivamente tramite i processi stabiliti dall’Ue utilizzati singolarmente o congiuntamente secondo le modalità di parziale evaporazione sottovuoto, tecniche a membrana e distillazione. Sarà vietato aumentare il tenore zuccherino del mosto e aggiungere acqua o aromi esogeni al prodotto, mentre sarà consentito il recupero e riutilizzo dell’acqua e degli aromi endogeni dalla soluzione idroalcolica derivante dal processo, a condizione che avvenga in un circuito chiuso e automatico”, si legge nella nota.

Secondo UIV, che valuta positivamente l’impianto normativo proposto, gli aspetti migliorabili si legano in particolare alla possibilità di consentire che le operazioni di dealcolizzazione possano avvenire nello stesso stabilimento dove avvengono le operazioni di vinificazione/imbottigliamento, ma in ambienti separati e non intercomunicanti, come indicato dall’Icqrf (e non in “stabilimenti” separati). A ciò si aggiunga il trattamento come rifiuto – anziché sottoprodotto – per le sostanze idroalcoliche ottenute con tecnica a membrana a contatore in ragione dell’antieconomicità nell’utilizzo per altri impieghi.

UIV auspica che all’importante cambio di marcia impresso faccia seguito un’approvazione rapida del provvedimento da parte del ministro Lollobrigida, atteso prima del prossimo Natale.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it

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