Il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, ha espresso forti perplessità sulla proposta francese – nell’ambito della discussione sulla nuova Politica agricola comune – di determinare delle linee guida sui prezzi delle uve, vini e mosti per la produzione di prodotti vitivinicoli a DO o IG.
Le proposte delle interprofessioni francesi mirano ad estendere la competenza delle organizzazioni interprofessionali, permettendo a tali enti e ai gruppi di produttori riconosciuti di determinare i prezzi delle uve, dei vini e dei mosti.
“A fare il prezzo sono domanda e offerta. Il prezzo minimo, o consigliato, esporrebbe il settore del vino a forti rischi, in primo luogo perché potrebbero livellare verso il basso i prodotti che superano il valore dei listini indicati. Non vorrei che tali raccomandazioni determinate da un artificio e non dal mercato producessero l’effetto contrario, penalizzando le imprese produttrici”. ha dichiarato Frescobaldi.
UIV ritiene che la proposta di raccomandazione sui prezzi, sebbene generata dall’idea di tutelare produzioni in forte difficoltà con ricavi sempre più risicati, rischi di sortire un ulteriore effetto boomerang.
I rischi identificati spaziano dalle possibili distorsioni di mercato alle limitazioni alla concorrenza, fino alle potenziali pratiche ingannevoli lungo la catena distributiva.
La dinamica presenta pericoli sia nell’ipotesi di sovrastima che di sottostima dei valori indicati. Nel primo caso è probabile il danneggiamento dei produttori a causa del potenziale effetto di riduzione dei margini innescati dalla guerra dei prezzi. Nel secondo scenario – con listini sopra il prezzo di equilibrio – si avrebbe un eccesso di offerta dato dalla riduzione degli acquisti da parte dei consumatori.
La proposta sarà discussa nell’ambito del mini-pacchetto normativo sull’Organizzazione comune dei mercati (Ocm) che dovrebbe essere sottoposto a trilogo il prossimo autunno a Bruxelles.
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