venerdì, Dicembre 13, 2024
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FINALMENTE PIWI ITALIA: con Vino Sapiens tra i “vini del futuro”

Sarà il professore Marco Stefanini, presidente di PIWI Italia, l’ospite della prima serata, Venerdì 15 marzo, alle 20.30, nella sala degustazione di Vino Sapiens (via dei Virgulti 44, Roma), per l’avvio di una serie di conferenze e incontri con i massimi esperti del settore per approfondire gli aspetti legati alla sostenibilità vitivinicola, ambientale, sociale ed economica.

Per partecipare: https://vinosapiens.it/eventi/piwi-letio-magistralis-stefanini/

Marco Felini, Marco Stefanini, Costantina Vocino

La prima Master Class: dal racconto alla degustazione

Il prof. Marco Stefanini riferirà sugli straordinari risultati della ricerca sulle “varietà resistenti” degli ultimi decenni, dai primi tentativi di incroci sino alla recente iscrizione all’albo delle varietà adatte alla vinificazione di nuovi vitigni di brevetto tutto italiano. Durante la serata verranno servite alla cieca sette etichette di vini tra uve da varietà resistenti e uve tradizionali e note, per verificare senza pregiudizi il livello qualitativo raggiunto anche da queste vinificazioni ormai non più sperimentali, ma sempre più ricercate dal mercato. Incroci naturali tra vinifere europee e altre viti di origini americane e/o asiatiche, i vitigni PIWI (acronimo della impronunciabile parola tedesca “Pilzwiderstandsfähige”, che sta per viti resistenti ai funghi) possono difendersi da sole dalle principali malattie della vite, come oidio e peronospora, grazie ai geni che conferiscono loro un’alta resistenza alle malattie funginee e consentono una significativa riduzione dell’uso dei pesticidi. Per questo i vini Piwi, attualmente circa lo 0,5% della viticoltura italiana è già fatta con varietà PIWI, sono un fenomeno in decisa crescita, sia in termini di produttori e vini in commercio, che di regioni che ne autorizzano la coltivazione (ogni regione delibera infatti quali varietà ammettere), in Veneto il numero maggiore di cantine ad oggi, trovando un vivo interesse tra molti vignaioli.  Tra questi in degustazione il 15 marzo le etichette dei seguenti produttori: OLTRE – CANTINE U. BORTOLOTTI; NARAN – AZ. AGRICOLA PRAVIS; DO – CA’ DA’ ROMAN; ATHOL – AZ. AGR. SARTORI ORGANIC FARM; CALIERE ROSSO – AZ. AGR. TERRE DI GER.

La “novità” dell’Associazione italiana

A seguito della recente istituzione di Piwi Italia – il 12 gennaio scorso divenuta ufficialmente un’associazione con la sottoscrizione dello statuto e la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, aprendo le iscrizioni a chiunque pianti varietà resistenti, e con già all’attivo più di 250 produttori italiani – , Vino Sapiens si propone di offrire con questo ciclo di incontri a giornalisti ed operatori del settore, come anche ad appassionati, la possibilità di approfondire la conoscenza di un ambito della ricerca e della viticoltura così in fermento negli ultimi anni. Relativamente alle varietà naturalmente resistenti alle malattie fungine, infatti, si registra talvolta confusione e incertezza, accanto a pregiudizi dovuti, per lo più, a una non completa informazione sulla materia”,.afferma Costantina Vocino, founder di Vino Sapiens.

Una viticoltura più sostenibile tra gli obiettivi di Piwi Italia

Dal punto di vista della salubrità ambientale, un incremento della diffusione dei vini Piwi e del loro consumo condurrebbe appunto ad una radicale riduzione dei trattamenti fitosanitari in vigna (mentre ad oggi l’uso di pesticidi in viticoltura è più diffuso rispetto a tutte le altre coltivazioni agricole in Europa, il 65% di tutti i fungicidi impiegati in agricoltura, ovvero 68 mila tonnellate/anno secondo Assoenologi/Vini e Viti Resistenti), e anche ad un uso più limitato di acqua. Mission di Piwi Italia quindi quella di ricercare varietà nuove, diverse e resistenti per garantire un futuro sostenibile e sano alle attività agricole nel rispetto delle vigne e di chi le lavora e verso vini “del futuro”. Tra gli obiettivi, contribuire ad un surplus di conoscenza delle varietà resistenti naturalmente e favorire la loro autorizzazione a livello regionale. Attualmente il Registro Nazionale delle Varietà di Vite ospita circa 600 varietà di Vitis vinifera e 36 Varietà di vitigni resistenti, delle circa 100 presenti a livello mondiale, che non possono sostituire 600 genotipi. L’attività di ricerca è finalizzata a rendere disponibili ai viticoltori un numero sempre maggiore di varietà resistenti per poter valorizzare al meglio il proprio territorio con quelle più adatte.

Bio o pio?

Il significato che oggi i consumatori attribuiscono ai prodotti bio, e ai vini bio in particolare, ha a che fare con qualcosa di pulito, di puro“, dice ancora Costantina Vocino. “Nell’immaginario collettivo il “bio” corrisponde ormai quasi al “pio”, a qualcosa cioè che fa bene per definizione, perché la sua essenza è buona e può solo portare con sé il bene. In verità il regime biologico (e biodinamico) di difesa del vigneto ha a che fare con i sistemi di “lotta” contro parassiti, insetti, funghi che aggrediscono le piante e i frutti. Si potrebbe pensare che i sistemi bio siano più rispettosi dell’ambiente cosa che il termine stesso ci suggerisce, ma negli ultimi anni si è osservato come l’equazione bio=sostenibilità non sia sempre verificata.  In questi incontri Vino Sapiens, in linea con i suoi valori di ricerca di autenticità, proverà a generare maggior consapevolezza sui temi trattati – con particolare riguardo alle risposte dell’agricoltura ai cambiamenti climatici – sgomberando il campo da equivoci e pregiudizi, per dare la possibilità a giornalisti, comunicatori ed estimatori, di approfondire questi concetti attraverso l’ascolto attivo e dialogico dei migliori esperti del settore. I partecipanti, otterranno gli strumenti contenutistici utili a formarsi una propria opinione sui temi affrontati, e a migliorare le proprie competenze tecniche per rimanere aggiornati”.

Vino Sapiens
Hub culturale, ha l’obiettivo di generare consapevolezza e raccontare ai consumatori i vini della selezione Sapiens. L’intento è quello di preparare il fruitore ad un tipo di esperienza più ampia del mero gesto del bere o del valutare un’etichetta: un’esperienza estetica nuova dove il gusto non è più legato alla sola analisi organolettica, ma diventa l’innesco di una relazione più ampia. Attraverso un’attività strutturata di advocacy, si occupa di creare nuove audience e incoraggiare la distribuzione e la conoscenza delle categorie di vino selezionate: PIWI, Ossidativi, Spumanti Tattili e vini del cuore.
Il Professore Marco Stefanini
Laureato in Scienze Agrarie presso l’Università degli Studi di Milano, agronomo ed enologo. Docente incaricato da parte della Facoltà di Ingegneria di Trento a svolgere il corso di “Vitienologia Internazionale”. Relatore di tesi e ricercatore di supporto di tesi di dottorato. È autore di oltre 300 articoli su riviste nazionali ed internazionali. Ha svolto attività di ricerca nel settore del miglioramento genetico con la pratica del breeding e della selezione delle diverse varietà e dei loro cloni. Si occupa di moltiplicazione del materiale vivaistico con metodi tradizionali ed innovativi e delle problematiche dell’impianto del vigneto. Ha partecipato a diversi progetti nazionali ed internazionali.
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