domenica, Aprile 13, 2025
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Vinitaly 2025: crescita record della presenza internazionale tra sfide e nuove opportunità

Vinitaly 2025 chiude con 97.000 presenze e +7% di operatori esteri, confermando la sua centralità per il settore vitivinicolo nonostante le sfide globali.

La 57ª edizione di Vinitaly si è conclusa con numeri che testimoniano la crescente rilevanza internazionale della manifestazione veronese, nonostante un contesto economico e geopolitico complesso. Con 97.000 presenze complessive e un incremento del 7% di operatori esteri, il salone si conferma piattaforma strategica per il futuro del vino italiano.

Boom di buyer internazionali, cresce l’Europa

La presenza internazionale ha raggiunto quota 33% del totale, con oltre 32.000 operatori da più di 130 nazioni. Particolarmente significativa la crescita dai mercati chiave per l’export vinicolo italiano: Stati Uniti (+5%), Germania (+5%) e Regno Unito (+30%). Impressionanti anche i numeri dalla Francia (+30%), Belgio (+20%) e Olanda (+20%), mentre si registrano aumenti del 10% da Svizzera e Giappone. Stabili Canada e Brasile, in controtendenza la Cina con un calo del 20%. Un risultato ancora più rilevante considerando le tensioni commerciali legate ai dazi USA e alle complesse dinamiche geopolitiche globali.

Vinitaly and the City: successo confermato in formato ridotto

Il fuori-salone dedicato agli appassionati nel centro storico di Verona ha mantenuto gli stessi numeri dell’anno precedente, con oltre 50.000 tagliandi-degustazione venduti, nonostante una giornata in meno di programmazione. Un risultato che conferma l’attrattività dell’evento anche per il pubblico non professionale.

Un evento sempre più strategico e istituzionale

L’edizione 2025 ha visto per la prima volta la presenza ufficiale di due commissari europei: Christophe Hansen (Agricoltura e Sviluppo rurale) e Olivér Várhelyi (Salute), a testimonianza dell’importanza strategica acquisita dall’evento. Vinitaly si è trasformato in una piattaforma di dialogo tra oltre 4.000 aziende del settore, associazioni, istituzioni nazionali ed europee. Significativa anche la partecipazione del ministero dell’Agricoltura, del ministero delle Imprese e del Made in Italy, del ministero degli Affari esteri e dell’Agenzia ICE, che ha contribuito al piano di incoming degli operatori internazionali.

Le prospettive future: innovazione e mercati strategici

«Vinitaly 2025 chiude con un’edizione di successo, in cui il mondo del vino italiano ha saputo esprimere unità e capacità di reazione, anche di fronte alle difficoltà iniziali legate all’introduzione dei dazi USA», ha commentato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. «Verona si è riaffermata come capitale europea del vino, grazie alla partecipazione di due Commissari UE, che proprio da Vinitaly hanno annunciato nuove iniziative concrete a sostegno della filiera, insieme ai ministri e alle tante presenze istituzionali a Verona nei giorni di manifestazione. Un segnale forte, in un momento che richiedeva chiarezza, coesione e visione strategica. Vinitaly inoltre consolida il proprio legame con gli Stati Uniti: dopo il debutto nel 2024, tornerà a Chicago il 5 e 6 ottobre di quest’anno con la seconda edizione di Vinitaly USA. Su questo mercato, il vino italiano ha le idee chiare: continuare a costruire un rapporto solido e duraturo con i consumatori americani, da sempre protagonisti del successo del nostro export».

Anche il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini, ha sottolineato l’evoluzione della manifestazione: «Vinitaly si conferma un brand solido che è stato capace di fornire al mondo del vino una risposta di sistema allo scenario internazionale. Tra le novità di questa edizione di Vinitaly, l’esordio di Vinitaly Tourism, il format dedicato all’enoturismo, e l’ingresso nel palinsesto di tendenze emergenti come vini No/Low alcol, RAW Wine e vini in anfora. Si tratta di iniziative che arricchiscono l’esperienza fieristica, a conferma di un salone che non solo ascolta e fotografa il settore, ma ne anticipa le traiettorie. Vinitaly, oggi più che mai, rappresenta un asset strategico in un momento di profonde trasformazioni. La qualità degli operatori e la soddisfazione degli espositori con agende di lavoro fitte di appuntamenti, ribadiscono il ruolo centrale della manifestazione nell’ascolto dei mercati e nella promozione del vino italiano a livello globale».

La prossima edizione di Vinitaly è già fissata dal 12 al 15 aprile 2026.

Leggi la notizia anche su Horecanews.it

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