lunedì, Ottobre 14, 2024
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Una nuova legge Finlandese apre nuove opportunità per il vino italiano

Un importante sviluppo per il vino italiano arriva dalla Finlandia, dove, come riporta IlSole24Ore a giugno scorso è stata introdotta una nuova legge che liberalizza il commercio delle bevande alcoliche con fermentazione naturale fino a 8 gradi. Questa decisione, votata dal Parlamento di Helsinki, fa eco nel nostro paese, in un contesto in cui il vino affronta un calo dei consumi e pressioni legate a questioni salutistiche.

La Finlandia, con una popolazione di 5,5 milioni di abitanti, importa annualmente circa 30 milioni di bottiglie di vino dall’Italia, raggiungendo un consumo pro capite di 10 litri. Sebbene non rappresenti un mercato strategico per il vino italiano, la liberalizzazione potrebbe aprire nuove opportunità per i prodotti a basso contenuto alcolico e privi di alcol.

Nei paesi del Nord Europa, inclusi Finlandia, Svezia, Norvegia e Islanda, la vendita di alcolici è gestita dallo Stato attraverso un monopolio pubblico, simile a quanto avviene in Italia con il tabacco. La recente decisione finlandese potrebbe segnare un cambiamento significativo in un sistema finora rigidamente controllato. I prodotti alcolici ottenuti da fermentazione naturale, come vino, sidri e birre, ora possono essere commercializzati anche nella grande distribuzione senza passare per il monopolio pubblico.

Questo rappresenta un vantaggio competitivo per l’Italia, poiché altri paesi produttori come Francia e Spagna non offrono vini sotto gli 8 gradi e devono quindi dealcolarizzare i propri prodotti per adattarsi alle nuove normative.

Gli effetti della legge si sono manifestati rapidamente. Petri Viglione, importatore di vini italiani in Finlandia tramite la sua azienda Winital, ha riportato che in soli due mesi la quota della grande distribuzione nella vendita di vino è aumentata dal 0% al 15%. Questa percentuale è suddivisa equamente tra le catene Kesko e Sok, con Lidl che detiene il restante 10%.
Secondo Viglione, questa liberalizzazione non solo amplia le opportunità di mercato, tenendo conto dei tanti vini italiani a bassa gradazione, ma potrebbe anche segnare un cambiamento di paradigma nel modo in cui il vino viene percepito. Viglione, infatti, spiega come da tempo prova a far comprendere in Finlandia che il vino è un prodotto agricolo che si esalta nell’abbinamento con il cibo, e in quanto tale diverso dai superalcolici. Un esempio emblematico è il Lambrusco, che in Finlandia è apprezzato per le sue caratteristiche di acidità e fruttuosità, un accompagnamento ideale per la pizza, un alimento molto popolare nel paese.

Fino a pochi anni fa, in Finlandia era consentita la vendita al di fuori del monopolio solo per bevande con fermentazione naturale fino a 4,5 gradi alcol. Nel 2018 questo limite è stato innalzato a 5,5 gradi e ora a 8. Viglione è ottimista riguardo alla possibilità di una futura liberalizzazione di gran parte del vino italiano.
In un contesto di regole restrittive simili in Norvegia e Islanda, Viglione è fiducioso che le politiche dei monopoli potrebbero evolversi, incoraggiando una maggiore accettazione del vino come prodotto agricolo e promuovendo il suo abbinamento con il cibo.

 

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