venerdì, Giugno 20, 2025
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L’UE approva il nuovo pacchetto vino: impatti e prospettive per l’Italia

È di poche ore la notizia che l’Unione Europea ha aggiunto un importante tassello all’iter di approvazione del nuovo “Pacchetto Vino”, insieme di misure pensate per rafforzare il settore vitivinicolo europeo.

Dopo mesi di lavoro la proposta presentata dal Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen ha ottenuto il sostegno del Consiglio Europeo segnando una tappa decisiva verso una riforma attesa da tempo, soprattutto in Italia e aprendo la via allo step successivo, quello che vedrà protagonista il Parlamento dell’UE.

Secondo quanto stabilito dal Comitato speciale Agricoltura (CSA), le nuove regole mirano a rendere il settore più competitivo e capace di affrontare le sfide future, tra cui cambiamento climatico, volatilità del mercato ed evoluzione delle preferenze dei consumatori. Le misure previste spaziano dalla gestione dell’offerta alla semplificazione dell’etichettatura, fino al sostegno all’enoturismo.

Tra le principali novità, emerge la possibilità per gli Stati membri di attivare strumenti per evitare la sovrapproduzione, come l’estirpazione delle vigne in eccesso o la vendemmia verde, così da mantenere in equilibrio il mercato. Viene anche ampliata la flessibilità nella gestione delle autorizzazioni per i reimpianti di vigneti, che potranno essere utilizzate entro un periodo di otto anni.

Sul fronte ambientale, il pacchetto prevede un rafforzamento del sostegno economico per gli investimenti volti alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, con l’UE pronta a coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Inoltre, per facilitare la circolazione dei prodotti all’interno dell’Unione, si introduce un’etichettatura più armonizzata, anche con strumenti digitali, per rendere più trasparenti le informazioni rivolte ai consumatori.

Una misura particolarmente rilevante per l’Italia è quella sul potenziamento dell’enoturismo: i consorzi di tutela dei vini a Indicazione Geografica potranno ricevere finanziamenti per sviluppare attività turistiche legate alla viticoltura, contribuendo così alla crescita delle aree rurali, opportunità importante per molte regioni italiane dove il turismo del vino è già una risorsa strategica.

Il pacchetto affronta anche la questione dei vini dealcolati e a basso contenuto alcolico, stabilendo nuove definizioni e limiti chiari per l’utilizzo delle diciture “senza alcol” e “low alcol”, Un tema sensibile, che ha visto alcune divergenze linguistiche tra gli Stati membri, ma che riflette la crescente domanda di prodotti alternativi nel mercato.

In materia di promozione si concorda sull’estensione da tre a cinque anni del periodo di durata delle campagne finanziate dall’UE nei Paesi extraeuropei. Per queste attività, l’Unione potrà coprire fino al 60% dei costi, con la possibilità per gli Stati membri di contribuire con fondi nazionali fino al 30%.

Altro punto chiave per le esportazioni riguarda l’etichettatura, dove per i vini destinati ai mercati esteri il Consiglio propone l’esenzione dall’obbligo di indicare in etichetta l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale, al fine di semplificare le procedure per i produttori.

Non manca l’attenzione alla tutela fitosanitaria, con l’introduzione di misure contro malattie come la flavescenza dorata, che rappresenta una minaccia seria per la produzione. Si prevedono investimenti in monitoraggio, ricerca, formazione e comunicazione per contrastare la diffusione del patogeno.

Infine, si apre anche alla possibilità di utilizzare vino rosato nei prodotti aromatizzati regionali, rispondendo a una richiesta di innovazione da parte del mercato.

Con il via libera del Consiglio, ora si attende il voto del Parlamento Europeo, che potrebbe completare l’iter legislativo entro l’autunno. Per l’Italia, questo pacchetto rappresenta una concreta opportunità per rafforzare la posizione del settore vitivinicolo, sostenere l’economia rurale e valorizzare il patrimonio enogastronomico nazionale.

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