mercoledì, Giugno 25, 2025
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Giacomo Ponti nuovo presidente Federvini: guiderà la filiera da 21,5 miliardi

Il settore italiano dei vini, spiriti e aceti continua a rappresentare un pilastro strategico dell’agroalimentare nazionale, dimostrando straordinaria resilienza in un contesto internazionale caratterizzato da guerre, instabilità geopolitiche, incertezze commerciali e sfide culturali. I dati presentati durante l’Assemblea Generale di Federvini confermano la solidità di una filiera che vale 21,5 miliardi di euro.

I numeri dell’eccellenza italiana

Secondo i dati Nomisma per l’Osservatorio Federvini, nel 2024 l’export complessivo ha raggiunto i 10,5 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di 8,9 miliardi, rafforzando ulteriormente la leadership italiana sui mercati internazionali. Una filiera che conta un tessuto produttivo di oltre 40.000 imprese a carattere industriale e garantisce l’occupazione di oltre 81.000 addetti diretti.

Nuovo corso per Federvini: Giacomo Ponti alla presidenza

L’Assemblea ha segnato un momento di svolta con il passaggio di consegne alla guida della Federazione: Giacomo Ponti è stato nominato nuovo Presidente, subentrando a Micaela Pallini. Contestualmente è stato rinnovato l’intero assetto di governance con la nomina dei Vice Presidenti Aldo Davoli e Piero Mastroberardino, di Albiera Antinori come Presidente del Gruppo Vini, di Leonardo Vena come Presidente del Gruppo Spiriti e di Sabrina Federzoni come Presidente del Gruppo Aceti.

Ponti, alla guida della storica azienda familiare fondata nel 1787 a Ghemme, rappresenta la nona generazione di un’impresa simbolo della produzione italiana di aceti e conserve. Con la sua nomina, per la prima volta un esponente del comparto aceti assume la presidenza della Federazione, a conferma della centralità crescente di tutte le filiere rappresentate da Federvini.

Gli obiettivi del nuovo presidente

“Accolgo questo incarico con senso di responsabilità – ha affermato il neo presidente Ponti – in una fase storica complessa, segnata da forti tensioni internazionali ed incertezze. Federvini continuerà a rappresentare con forza e competenza le nostre imprese, valorizzandone qualità, sostenibilità e centralità economica. Tra gli obiettivi prioritari del mio mandato il rafforzamento della competitività internazionale del nostro settore, tutelando in primis il valore culturale di tutti i comparti, dai vini, agli spiriti, agli aceti, che costituiscono un patrimonio economico di straordinario prestigio per il nostro Paese”.

Il bilancio di Micaela Pallini

“Lascio la Presidenza con orgoglio e gratitudine – ha dichiarato Micaela Palliniper il lavoro svolto in anni complessi, nei quali abbiamo rafforzato il ruolo delle nostre filiere in Italia e in Europa. Abbiamo difeso il valore culturale e sociale del nostro modello produttivo, sostenuto la competitività e promosso il consumo consapevole. A Giacomo Ponti vanno i miei migliori auguri: saprà guidare Federvini con visione e determinazione.”

Scenario macroeconomico: crescita moderata ma segnali di fiducia

Il quadro macroeconomico nazionale resta caratterizzato da una certa fragilità. Il PIL italiano è cresciuto dello 0,9% nel 2024 e per il 2025 si prevede un andamento analogo. I prezzi delle bevande alcoliche risultano in deflazione, a fronte di una crescita sostenuta nel comparto alimentare e del food service.

A maggio 2025 si è registrato un rimbalzo della fiducia di consumatori e imprese, dopo tre mesi consecutivi di calo. Tuttavia, i volumi di vendita al dettaglio restano deboli, con crescita nei canali discount, segno delle difficoltà ancora presenti nei bilanci familiari.

Mercato interno: performance differenziate per settore

Nel primo trimestre del 2025, il mercato mostra un assestamento generale con dinamiche differenziate tra i comparti. Secondo le rilevazioni Nomisma per l’Osservatorio Federvini, le vendite nella grande distribuzione organizzata hanno registrato un andamento complessivamente stabile.

Vino: stabilità con eccellenze negli spumanti

Il vino ha generato un valore pari a 694 milioni di euro, registrando una lieve flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainare il segmento sono gli spumanti di qualità, con il Metodo Classico in crescita del 7,1% e lo Charmat dolce in aumento del 2%. Restano in difficoltà i vini generici e frizzanti, mentre i vini a indicazione geografica protetta (IGP) segnano un +1,1% a valore.

Spirits: calo generale ma settori in crescita

Il comparto degli spirits risente di una certa debolezza con vendite pari a 274 milioni di euro, in calo del 3,2% sul 2024. Tuttavia, si distinguono performance positive per alcuni segmenti, come il Gin (+14,2%), tengono gli aperitivi alcolici, mentre risultano in flessione Grappa, liquori dolci e amari.

Aceti: crescita positiva

Più positivo l’andamento degli aceti, che nel primo trimestre segnano una crescita dell’1,8% a valore. In particolare, spiccano le performance dell’aceto di mele (+6,4%) e dell’aceto di vino (+1,5%). L’Aceto Balsamico di Modena IGP subisce invece una lieve contrazione dello 0,7%, pur mantenendo una quota di mercato rilevante, pari al 32% del totale venduto in GDO.

Consumi fuori casa: tenuta nonostante le difficoltà

Per quanto riguarda i consumi fuori casa, i dati TradeLab indicano un valore complessivo di 81,4 miliardi di euro nel 2024, in crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Nonostante una flessione delle visite pari all’1,6%, il settore mostra segnali di tenuta, con vino e bollicine che continuano a giocare un ruolo centrale soprattutto nelle occasioni serali.

Export: crescita rallentata nel primo trimestre 2025

Nonostante le esportazioni abbiano registrato un andamento tendenzialmente positivo nell’ultimo quinquennio, il primo trimestre del 2025 ha mostrato segnali di rallentamento generalizzato:

  • Il vino cresce solo dello 0,7% a valore, penalizzato dal rallentamento nel Regno Unito e dalla crescente concorrenza da Paesi terzi
  • Gli spirits segnano un +3,1%, trainati dai liquori (+10,9%), mentre la Grappa cala del 14%
  • Gli aceti arretrano dell’1,4%, pur mantenendo nel 2024 performance positive in mercati chiave come Stati Uniti, Germania, Francia e Corea del Sud

Le preoccupazioni internazionali

Non mancano le preoccupazioni legate alle tensioni geopolitiche e alle loro ripercussioni sui costi di approvvigionamento delle materie prime, dell’energia, sull’inflazione e sul tasso di occupazione. Particolare attenzione è rivolta agli sviluppi commerciali con gli Stati Uniti, dove è attesa per il 9 luglio la decisione definitiva sull’introduzione di un ulteriore dazio fino al +20% su vini, spiriti e aceti.

“Abbiamo bisogno di un’Europa forte e coesa – ha dichiarato Ponti – che agisca con determinazione per facilitare il dialogo e scongiurare qualunque escalation. Le nostre imprese non possono continuare a subire ingiustamente l’incertezza dettata dalle forti tensioni geopolitiche che in queste ore si stanno intensificando. In questo momento è fondamentale che anche il nostro governo insieme alle imprese lavori in sinergia per garantire la crescita della filiera promuovendo la stabilità e l’accesso ai mercati internazionali per le nostre realtà produttive”.

Tutela delle indicazioni geografiche

L’Assemblea ha posto particolare attenzione alle sfide europee in tema di indicazioni geografiche, con focus sui recenti casi di utilizzo improprio da parte di alcuni Stati membri. La nascita della European Vinegar Association rappresenta un segnale concreto dell’impegno crescente a presidiare i tavoli comunitari.

“È essenziale – ha sottolineato Ponti – che l’Unione Europea tuteli il significato autentico dei prodotti tradizionali. È cruciale stabilire una definizione legale a livello europeo dell’aceto”.

La visione per il futuro

“Il mio obiettivo – ha concluso Ponti – è chiaro: creare valore. Per le imprese, per i territori, per il sistema Italia. Valore economico, ma anche reputazionale. Federvini sarà un presidio forte e competente per un’Italia che produce, innova e dialoga con il mondo, con orgoglio e responsabilità.”

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