L’export vinicolo italiano ha raggiunto nel 2024 un traguardo storico, superando gli 8 miliardi di euro di fatturato. Questo risultato eccezionale è stato ottenuto con quasi 22 milioni di ettolitri spediti oltre frontiera, segnando un incremento del +5,5% in valore e del +3,2% in quantità rispetto all’anno precedente, dopo la battuta d’arresto registrata nel 2023.
Il boom delle bollicine
A trainare le vendite sui mercati internazionali sono state ancora una volta le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell’export in volume e il 29% del valore maturato sui mercati esteri. Il segmento degli spumanti ha registrato un bilancio estremamente positivo, con una progressione del 12% in termini quantitativi e del 9% nei corrispettivi monetari.
Italia leader mondiale
L’Italia si conferma leader mondiale per volumi esportati e seconda in valore dietro la Francia, con una dinamicità dell’export che non ha rivali in Europa. Mentre il Paese transalpino ha mantenuto i volumi del 2023 subendo un lieve calo dei valori (-2%), e la Spagna ha mostrato una battuta d’arresto in quantità (-3%) a fronte di un incremento degli introiti (+4%).
Crescita delle denominazioni di qualità
Le elaborazioni ISMEA sui dati ISTAT evidenziano una crescita sostenuta per i vini DOP, che chiudono l’anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume, grazie anche al contributo positivo dei vini fermi. I vini IGP registrano un aumento più moderato (+1,3% in valore, +2,8% in volume), mentre i vini comuni subiscono una contrazione di quasi il 7% in quantità, compensata da un equivalente incremento dei corrispettivi monetari.
Gli Stati Uniti primo mercato
Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione del vino italiano con un peso che ha raggiunto, nel 2024, il 24% del fatturato complessivo maturato all’estero, grazie al balzo in avanti del 10,2% in valore (+7% gli ettolitri). Un risultato favorito anche dalla corsa alle scorte sotto la minaccia di dazi sui prodotti made in EU ribaditi da Trump.
Altri mercati chiave
La Germania, secondo mercato di riferimento, cresce in valore di quasi il 4%, ma cede a volume, mentre il mercato britannico avanza a passo moderato (+1% a valore, +2% a volume). Da segnalare gli ottimi sviluppi delle vendite in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell’intera annata ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore che a volume.
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