domenica, Aprile 13, 2025
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Agrivoltaico: il futuro della viticoltura sostenibile

A Vinitaly ha riscosso particolare successo il convegno sull’agrivoltaico applicato al settore vinicolo. L’evento, ospitato nell’area istituzionale della Regione Puglia, ha evidenziato le potenzialità dell’agrivoltaico nella viticoltura, unendo tradizione, innovazione e sostenibilità.

Moderato da Davide Gangi, presidente di Vinoway Italia, il convegno ha visto la partecipazione di autorevoli esperti e rappresentanti delle istituzioni, tra cui Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia. I relatori hanno approfondito il ruolo dell’agrivoltaico nella valorizzazione del territorio e della produzione vitivinicola.

Tra i temi discussi, è emerso il contributo del professor Maurizio Boselli, già ordinario di Viticoltura all’Università di Verona, pioniere della ricerca sull’agrivoltaico applicato alla viticoltura. La sua sperimentazione dal 2009 nella Valpolicella – la zona collinare che comprende il territorio di sette comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona – è considerata una delle prime applicazioni del fotovoltaico sopra i vigneti. «Con il Joint Project del 2009 – ha spiegato il professor Boselli, raggiunto successivamente al telefono – abbiamo avviato uno dei primi esperimenti sull’uso dei pannelli fotovoltaici sopra il vigneto, affrontando l’aumento delle temperature e il rischio di una maturazione troppo rapida dell’uva. Grazie all’ombreggiatura dei pannelli, abbiamo osservato un rallentamento della maturazione, una maggiore regolarità nello sviluppo del frutto e un miglior equilibrio tra zuccheri e acidità. Dal punto di vista aromatico, l’uva ha sviluppato note fruttate più marcate rispetto a quelle esposte al sole. Il nostro lavoro, portato avanti con il gruppo del professor Ferrara, ha ottenuto ampia risonanza internazionale ed è oggi tra le pubblicazioni più citate nell’agrivoltaico applicato alla viticoltura.»

Significativa è stata anche la testimonianza di Pasquale Venerito, ricercatore del CRSFA – Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo – che da anni conduce microvinificazioni su uve provenienti da coltivazioni agrivoltaiche.
«Negli ultimi anni – ha detto Venerito – abbiamo vinificato uve coltivate sotto impianti agrivoltaici e riscontrato caratteristiche distintive rispetto a quelle coltivate al sole. I mosti mostrano maggiore freschezza, acidità e armonia, con valori di pH più bassi e un profilo aromatico più complesso, in cui spiccano sentori floreali, erbacei e di frutta matura. Abbiamo, inoltre, riscontrato una maggiore stabilità colorimetrica: nei bianchi riflessi verdolini più marcati, nei rossi una vivacità cromatica superiore alla media. Tra le varietà più promettenti per la coltivazione agrivoltaica, abbiamo individuato il Bianco di Alessano, il Maresco, il Bombino bianco, il Marchione, il Minutolo – sia nella varietà classica che rosa – e l’Antinello. Si tratta di uve che, per caratteristiche agronomiche e aromatiche, si prestano bene a esprimere il meglio anche in condizioni di parziale ombreggiamento.»

Successivamente, Franco Dell’Acqua, direttore di Coldiretti Taranto, ha evidenziato i benefici concreti dell’agrivoltaico per l’agricoltura pugliese, definendolo un elemento di grande valore. «Questo sistema – ha dichiarato Dell’Acqua – non solo garantisce energia da fonti rinnovabili, ma grazie all’ombreggiatura, riduce anche il consumo di acqua. Inoltre, l’impianto è tecnologicamente avanzato, con sensori che permettono una fertirrigazione mirata, evitando sprechi di acqua e fertilizzante. Infine, il sistema consente il recupero dell’acqua attraverso un’adeguata canalizzazione.»

A concludere l’incontro è stato Nicola Mele, co-fondatore della Vigna Agrivoltaica di Comunità, che ha sottolineato lo spirito visionario del progetto pugliese. «La nostra visione – ha concluso Mele – è semplice ma rivoluzionaria: produrre grandi vini tutelando la terra e generando energia pulita. La Vigna Agrivoltaica di Comunità nasce da questa sfida, unendo tradizione vitivinicola e innovazione tecnologica. Abbiamo trasformato un’idea in un modello concreto e virtuoso, capace di ridurre l’impatto ambientale, migliorare la qualità dell’uva e dare nuova linfa alle comunità agricole. Questo progetto non è solo una vigna: è un laboratorio a cielo aperto sul futuro del vino e dell’agricoltura

La “Vigna Agrivoltaica di Comunità” si estende per 12 ettari nelle Matine, un’ampia pianura del territorio murgiano che comprende i comuni di Altamura, Santeramo in Colle, Laterza e Matera. Frutto di oltre 15 anni di ricerca, sperimentazione e prove sul campo, condotte in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e Verona e il CRSFA, il progetto, ideato da Nicola Mele ed Emilio Roggero, punta a una produzione compresa tra le 5mila e le 20mila bottiglie nel 2025. Per maggiori info: https://vignagrivoltaica.it/ 

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