Le sale dello storico Palazzo Maffei di Cebra Lisignano si preparano ad ospitare la 37esima rassegna del Müller Thurgau in programma dal 28 al 30 di giugno, kermesse dedicata a quello che viene considerato il vitigno principe della Val di Cembra.
L’appuntamento, che ogni anno chiama a raccolta appassionati ed addetti ai lavori con un calendario fitto di attività, tra seminari, masterclass e talk, darà ampio spazio alla scoperta delle numerose espressioni che questo vitigno poliedrico è in grado di raccontare in Trentino come in altre aree del Paese e d’Europa e all’esplorazione delle bellezze del territorio, con escursioni e trekking, non solo tra le vigne.
Nota come terra di viticoltura eroica con i suoi terrazzamenti e i 700 chilometri di muretti a secco di pietra porfirica, opera di ingegneria agricola che ha reso possibile in un territorio estremo la coltivazione della vite, la Val di Cembra ha visto negli ultimi 20 anni rivalutare il ruolo dei vini bianchi, in particolare del Muller Thurgau, per la sua capacità di trasmettere nel calice le caratteristiche di un ambiente estremo, dove le escursioni termiche, i soli, l’altitudine, la quota e anche la verticalità della montagna incidono notevolmente sulla sua essenza.
La kermesse è anche occasione per ripercorrere le origini della cultivar che ha una storia peculiare rappresentando in qualche modo un antesignano dei PIWI, i vitigni resistenti. La sua genesi, risalente alla fine dell’800, si innesta infatti in un periodo storico complesso, quello della diffusione della fillossera, momento in cui iniziarono a moltiplicarsi i progetti di ricerca finalizzati ad arginare l’epidemia e in cui lo svizzero Hermann Müller, originario del cantone di Thurgau, attraverso l’incrocio tra Riesling Renano e Madeleine Royal diede una sua interpretazione di una possibile soluzione. Da qui le origini del nome del vitigno, legate indissolubilmente al padre che gli diede vita.
Altamente versatile, fresco e profumato, il Müller Thurgau negli ultimi anni ha scalato le classifiche in termini di popolarità, scelta ideale per aperitivi e cene nella bella stagione, soprattutto in questo momento storico che vede crescere in tutto il mondo l’apprezzamento per i bianchi.
Nell’ambito della rassegna, un momento clou per appassionati e addetti ai lavori sarà la premiazione del 21° Concorso Internazionale Vini Müller Thurghau, presentata anche quest’anno da Andrea Amadei, sommelier professionista, speaker radiofonico di Decanter, volto della trasmissione televisiva “È sempre mezzogiorno” di Rai1 e direttore editoriale della rivista “The art of wine”. Sessantuno i vini in concorso, di cui il 23% stranieri. Nello specifico, tra gli italiani, 39 i vini trentini, 5 gli altoatesini, un lombardo e due valdostani, mentre tra gli stranieri 12 tedeschi e due cechi. Quarantaquattro le etichette 2023, 12 le 2022, tre 2021, una 2019 e una 2014.
E poi lo spazio “Fuori di Taste”, dove nelle serate di venerdì e sabato sarà possibile degustare le migliori produzioni enologiche della valle con un corner dedicato agli amanti dei distillati e del bere miscelato, dove il bartender Leonardo Veronesi proporrà inediti cocktail con la grappa protagonista.
Diverse infine le opportunità di scoprire il territorio, come il trekking “Heroes” tra i vigneti, le passeggiate a ritmo lento con gli alpaca e il tour in e-bike “Cantine in sella”, senza dimenticare le Esperienze di Gusto proposte dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
Per informazioni sul programma completo www.mostramullerthurgau.it
Gli organizzatori
La Rassegna Internazionale Müller Thurgau: Vino di Montagna è organizzata dal Comitato Mostra Valle di Cembra, con il supporto di Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, Comunità Valle di Cembra, Comune di Cembra Lisignago, Comune di Altavalle, Comune di Segonzano, APT Fiemme Cembra, Associazione Turistica Valle di Cembra, Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, Consorzio Vini del Trentino, Istituto Tutela Grappa del Trentino, BIM dell’Adige, Fondazione Edmund Mach, Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo, Cassa di Trento
Fonte: Horecanews.it