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Varvaglione (Uiv): servono fondi per la promozione, l’export di vino negli Usa è in crisi

Il settore del vino italiano guarda con favore ai 100 milioni di euro annui stanziati dal governo nella legge di bilancio per il triennio 2026-2028, destinati a promozione e internazionalizzazione. Risorse che dovranno sostenere un comparto duramente colpito dai dazi americani, dal calo del dollaro e dalla riduzione del potere d’acquisto. A ribadirlo è stata Marzia Varvaglione, vice-presidente di Unione italiana vini, intervenuta al convegno del ministero degli Affari esteri a Villa Madama, durante la Settimana della Cucina italiana.

“La speranza è che sui dazi si possa giocare un ‘secondo tempo’, con l’esenzione del comparto wine and spirits. Ma in attesa che la diplomazia faccia il suo corso, bene ha fatto il Governo a inserire nel Ddl Bilancio ulteriori 100 milioni di euro l’anno per il triennio 2026-2028 in attività destinate a promozione e internazionalizzazione. Confidiamo che una buona fetta di queste risorse sia riservata al nostro comparto, che tra dazi, calo del dollaro e del potere di acquisto è a forte rischio ridimensionamento”, ha affermato la numero due di Uiv.

Mercato americano: trimestre nero con perdite del 23%

I numeri raccontano una situazione drammatica per l’export vinicolo verso gli Stati Uniti. Dopo un primo trimestre brillante, segnato da un incremento del 12,5% dovuto principalmente alle scorte accumulate prima dell’introduzione dei dazi, il trend si è completamente invertito. Nei primi nove mesi dell’anno il bilancio è negativo del 4%, ma è nell’ultimo trimestre che si registra il tracollo più pesante con un -23%.

“La situazione di mercato del vino verso i Paesi extra-Ue e in particolare gli Stati Uniti – ha aggiunto – è molto critica: in pochi mesi siamo passati da un export oltreoceano a +12,5% di un primo trimestre fortemente condizionato dal frontloading pre-dazi, a un -4% nei primi nove mesi, con un -23% solo nell’ultimo trimestre. Uiv è convinta che in questa fase di pesante incertezza sia necessario aumentare le risorse per la promozione all’estero e al contempo attivare progetti più efficaci e condivisi con le imprese del vino. Una terapia d’urto appoggiata dal Governo”, ha dichiarato Varvaglione.

Le cantine sacrificano i margini: prezzi in discesa del 15,5%

Per mantenere la presenza sul mercato statunitense, le aziende vinicole italiane hanno dovuto abbassare significativamente i prezzi. I dati dell’Osservatorio Uiv mostrano che tra luglio e settembre il valore medio dei vini spediti oltreoceano è calato del 15,5%. Una scelta obbligata ma insostenibile nel lungo periodo: le imprese stanno di fatto rinunciando ai margini pur di non perdere clienti e distributori. Proprio per questo, secondo Uiv, serve incrementare ulteriormente il budget per l’internazionalizzazione e sviluppare iniziative straordinarie attraverso l’Agenzia Ice. Interventi che dovranno nascere da una stretta collaborazione tra mondo pubblico e privato, con aziende e istituzioni che lavorano fianco a fianco per identificare gli strumenti più appropriati, costruire messaggi promozionali efficaci e puntare sui segmenti di consumatori più interessanti.

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