martedì, Giugno 17, 2025
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Maison Taittinger presenta il ”Table Polychrome”: un inno sinestetico all’arte dell’assemblaggio, tra haute cuisine, Champagne e architettura sensoriale

Immaginate un luogo in cui la degustazione non è soltanto un atto ma un rito condiviso, un’esperienza sinestetica in cui la materia prima si trasforma in emozione, il colore diventa sapore e ogni gesto si carica di significato.

È questa la visione che anima Polychrome, il nuovo progetto esperienziale della Maison Taittinger inaugurato il 14 giugno scorso, oggi parte integrante della storica sede di place Saint-Nicaise a Reims.

Non un semplice ristorante, ma una vera e propria installazione esperienziale in cui la gastronomia si fa linguaggio, il vino si tramuta in emozione e il gesto dell’abbinamento diventa un atto artistico consapevole. Questo nuovo spazio si inserisce nel solco della tradizione della Maison, che da sempre concepisce lo Champagne non solo come prodotto d’eccellenza, ma come trait d’union tra cultura, estetica e condivisione.

Pensato come un atelier immersivo, il Table Polychrome sovverte le logiche classiche della ristorazione con ogni commensale invitato a vestire i panni del creatore. Lo chef Charles Coulombeau, insignito di una stella Michelin e vincitore del Premio Internazionale Taittinger Signature Culinary 2020, firma il primo ciclo stagionale del progetto, proponendo una cucina policroma che dialoga con tutte le dieci cuvée della Maison.

Lungi dall’essere relegato a rituale celebrativo, lo Champagne rivendica qui la sua vocazione più alta, quella di vettore gastronomico d’eccellenza. Ogni piatto viene ideato come estensione sensoriale delle singole cuvée, in un esercizio di fine equilibrio dove l’acidità incontra la dolcezza, la mineralità abbraccia la grassezza e le bollicine diventano un contrappunto ritmico alle texture dei piatti.

Questo approccio trova le sue radici nell’impegno storico della Maison nei confronti della cultura culinaria, incarnato nell’ArsNova – Premio Culinario Internazionale d’Autore, che dal 1967 promuove il talento creativo dei giovani chef di tutto il mondo.

Il concept di Polychrome trae ispirazione dall’intrinseca complessità dei vigneti Taittinger, 288 ettari dislocati su 40 cru, ciascuno portatore di specificità organolettiche. Questo patrimonio si traduce in una proposta culinaria caleidoscopica, con verdure stagionali in diverse lavorazioni (crude, cotte, fritte), palette di condimenti studiati ad hoc per esaltare le sfumature delle cuvée, selezioni casearie d’autore in collaborazione con affinatori esperti e dessert fruttati leggeri.

A fare da cornice a questa esperienza olistica un’architettura audace e contemplativa firmata da Giovanni Pace, che reinterpreta l’eredità della storica sede di Saint-Nicaise fondendo classicismo e contemporaneità.

Il progetto, completato dagli interni dell’agenzia Homeage, genera un ambiente intimo e sofisticato, in cui vetro, legno, pelle e pietra dialogano armoniosamente. Il ristorante si affaccia su un parco paesaggistico dinamico, firmato Triptyque / CDCP, concepito come quadro vivente che muta con il passare delle stagioni, rendendo ogni visita irripetibile.

Accanto al ristorante il Bar Polychrome, spazio dedicato all’esplorazione approfondita delle cuvée Taittinger, disponibili in bottiglie e formati esclusivi. Qui la degustazione si fa percorso narrativo, arricchito da proposte come l’afternoon tea reinterpretato e le “palette” stagionali che mettono in luce l’evoluzione gustativa e aromatica di ogni Champagne.

Nel Table Polychrome si condensa l’essenza della filosofia Taittinger, l’arte dell’assemblaggio come chiave di lettura del mondo. Una visione in cui l’unione tra terroir, savoir-faire e creatività dà origine non solo a prodotti di altissima gamma, ma a un racconto emozionale che si snoda tra bottiglie, piatti, materiali e luce. Un racconto in cui ogni elemento, visivo, gustativo, architettonico, contribuisce a costruire un’esperienza estetica totale, un paradigma innovativo, un laboratorio narrativo in cui la gastronomia incontra l’enologia in una fusione artistica capace di generare emozione, appartenenza e ispirazione.

Photo Credit: Champagne Taittinger/Oracle Paris

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it e Hostynews.com

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