Lo ha detto anche Stevie Kim in occasione del suo intervento lo scorso febbraio sul palco di Identità Golose: se c’è una comunicazione nel mondo del vino italiano che sta lasciando il segno e dalla quale oggi si può imparare qualcosa è quella del Lambrusco.
Da esperta di marketing oltre che managing partner di Vinitaly International, con una vista molto più che ampia sul panorama delle attività di promozione nel mondo enoico, Kim ha portato ad esempio uno spot del Lambrusco dal quale ad emergere sarebbe il carattere autentico, immediato ed emozionale della narrazione del vino emiliano oggi venduto in ben 90 Paesi e simbolo di italianità a livello globale.
Considerazioni che trovano conferma e corrispondenza anche nel lavoro svolto negli ultimi anni dal Consorzio Tutela Lambrusco impegnato in una attività di riposizionamento volta a valorizzare le potenzialità e a svelare l’infinita varietà di terre e vitigni fino ad oggi celati dietro la parola Lambrusco: dal Sorbara al Grasparossa, passando per Salamino, Foglia Frastagliata, Barghi, Maestri, Marani, Montericco, Oliva, Viadanese, Benetti per arrivare al Pellegrino.
Un percorso di comunicazione costruito per informare e ampliare la vista su peculiarità e versatilità, puntando i riflettori sulle mille sfaccettature e declinazioni del Lambrusco, a partire da quelle cromatiche, con un ventaglio che va dal bianco al rosso scuro, per arrivare a quelle attinenti le tecniche di produzione, dal frizzante, che rappresenta il 95% della produzione, fino al Metodo Classico e a quello Ancestrale, dal secco alle versioni amabili, con la possibilità di accompagnare l’intero pasto, dall’aperitivo al dessert, e di aprirsi a nuovi abbinamenti che non si limitano alla cucina tradizionale emiliana.
A fare la differenza anche la scelta strategica di varcare fisicamente i confini regionali per sostenere questa narrazione attraverso il World Lambrusco Day, l’evento che da due anni si celebra ogni 21 di giugno, in corrispondenza del solstizio d’estate. La tournée, occasione per incontrare la stampa nazionale ed internazionale, tocca le più belle città dell’Italia e del mondo.
Prima edizione a Parigi nel 2023, tra le sale del ristorante Jules Vernes, al secondo piano della tour Eiffel, nel luogo simbolo della terra delle bollicine più famose al mondo, un’esperienza, ad ascoltare i racconti di chi c’era, dal forte impatto e di cui ancora si parla, tant’è che i rappresentanti del Consorzio Tutela Lambrusco sono stati invitati a portarne una testimonianza a Bruxelles, come modello di valorizzazione e posizionamento sul mercato delle Denominazioni d’Origine alla conferenza sulle Indicazioni Geografiche organizzata da EFOW (European Federation of Origin Wines), oriGIn EU ed Arepo i prossimi 25 e 26 giugno.
È quest’anno? Dopo la sfida alle bollicine francesi e la degustazione tra i suggestivi Sassi di Matera dell’edizione 2024, la scelta è ricaduta su uno scenario naturale di grande bellezza, unico nel suo genere. Si risalirà lo stivale verso Nord in una tappa che è un po’ anche una sorta di ponte verso la successiva che nel 2026 porterà il Lambrusco oltreoceano, destinazione New York.
Per il World Lambrusco Day 2025 le bollicine emiliane saliranno infatti sul punto più alto d’Italia, spingendosi fino a Punta Helbronner sul Monte Bianco a ben 3.466 metri. Qui, nella giornata di sabato 21 giugno, i vini Lambrusco DOC saranno proposti in mescita lungo il percorso della funivia Skyway, una meraviglia tecnologica di ingegneristica nostrana, anch’essa espressione del Made in Italy, un’esperienza di viaggio indimenticabile, in grado di coinvolgere tutti i sensi, accompagnandoli verso il punto più vicino al Monte Bianco, per arrivare là dove lo sguardo si perde. Un incontro di cui non si conoscono ancora i dettagli che saranno resi noti nelle prossime settimane sul sito del consorzio, ma che si preannuncia ancora una volta all’insegna della memorabilità.
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