venerdì, Gennaio 31, 2025
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Chi scommette sui vini dealcolati

Qualcosa sta cambiando nel mondo Wine & Spirits e anche in profondità, andando a toccare corde sensibili: ad essere chiamato sempre più spesso in gioco è il tema della componente alcolica su cui le tendenze nei consumi dividono ma parlano chiaro.

Lo dicono anche gli ultimi dati diffusi dagli osservatori, in particolare da IWSR, che fotografano l’andamento del segmento No-Low in UK destinato a crescere tra il 2024 e il 2028 nella misura del 7% annuo in termini di volume, dopo aver segnato nel 2024 un già consistente incremento rispetto al 2023.

Spazi sempre più ampi dedicati nell’ambito delle fiere vinicole, aziende che annunciano la costruzione di cantine esclusivamente per la produzione No-Low, celebrities che lanciano nuovi prodotti alcol free, shop solo per vini dealcolati che aprono nel centro di Bordeaux.

Sono alcuni dei segni dei tempi che cambiano e di una reattività rispetto al nuovo trend che vede il tessuto produttivo chiamato a prenderne atto e, se pronto, a cogliere una sfida i cui percorsi sono ancora difficili da immaginare nella loro interezza.

Da Parigi a Düsseldorf fino ad arrivare a Verona, nessuno dei grandi eventi enoici del Vecchio Continente può ormai lasciar passare sotto traccia il tema, dedicando spazi e approfondimenti sempre più ampi. Ad aprire le danze fu Prowein nel 2022, con il padiglione “World of Zero”, seguito a ruota da Wine Paris.

Ultimo in ordine temporale Vinitaly che per l’edizione 2025 ha annunciato il focus sul mondo No-Low nonostante negli anni precedenti abbia mantenuto una certa distanza, evitando enfasi e concentrazione di sforzi, compresi quelli in termini logistici. Una scelta, quella annunciata qualche giorno fa, per certi versi inevitabile se si pensa che in Italia si è dato da poco il via libera per la produzione dei dealcolati. Non affrontare il tema avrebbe significato scegliere un atteggiamento miope.

Anche le celebrieties fanno a gara nell’accaparrarsi spazi mediatici per il lancio di nuove etichette o prodotti, ma la sensazione è che in questo momento storico più che determinare il trend lo stiano cavalcando: l’ex top model e cantante Carla Bruni-Sarkozy ha presentato questa settimana il suo nuovo vino rosato frizzante e analcolico da uve moscato e merlot prodotto nella tenuta Château d’Estoublon, gestita dal consulente ed ex direttore di Cos d’Estournel e Château Lafite Rothschild, Jean-Guillaume Prats. Prima di lei a scommettere sul No-Low anche altre star come la cantante Kylie Minogue con il suo “No Alcohol Sparkling Rosé”, il pilota della Formula 1 Lewis Hamilton con la tequila analcolica “Almave”, e Tom Holland, protagonista di “Spider-Man”, con la sua birra alcol free “Bero”.

E le imprese vitivinicole non sono da meno con Familia Torres, uno dei principali produttori spagnoli, che forte della sua esperienza con il lancio del suo primo vino dealcolato, Natureo White, datato 2008, ha annunciato investimenti per 6 milioni di euro tra il 2025 e il 2026 da impiegare per la costruzione di una nuova cantina in Catalogna dedicata esclusivamente ai vini analcolici.

Come non riconoscere quindi che il trend delle bevande No-Low alcol stia vivendo il suo momento d’oro? Sarebbe difficile negarlo specie se, passeggiando nel centro di Bordeaux si dovesse incappare nell’ormai famoso negozio dedicato al vino dealcolato e, in generale, alle alternative analcoliche. Belles Grappes, situata nei pressi della cattedrale cittadina di St-André, è rifornita da produttori di Bordeaux, della Provenza, di Germania e Austria. Molti viticoltori e consumatori lo frequentano da curiosi, per provare le novità, ed è presto diventata un simbolo di quel cambiamento radicale che inevitabilmente il mondo del vino è chiamato ad affrontare.

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