lunedì, Ottobre 14, 2024
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Un nuovo progetto di ricerca esplora la correlazione tra cambiamento climatico e difetti di aroma del vino

Negli ultimi anni i cambiamenti climatici a livello globale hanno messo a dura prova la tenuta del sistema agricolo, incidendo su quantità e qualità delle produzioni. Il mondo vitivinicolo, che vede nel fattore ambientale un elemento chiave, ha dovuto fare i conti con uno scenario caratterizzato da un lato dall’estrema variabilità, con fenomeni anche particolarmente violenti nel loro impatto come grandinate, gelate o alluvioni, dall’altro dal progressivo incremento delle temperature che ha portato ad anticipare le date del raccolto con effetti sulla composizione delle uve.

Nascono quindi nuovi interrogativi ai quali dare risposta per poter gestire questa transizione e i danni che possono derivarne, in particolare diventa urgente dimostrare se esiste una diretta correlazione tra difetti del vino e cambiamento climatico, comprendere se e come si può intervenire per prevenire i danni, individuare parametri e metodologie da mettere in campo per individuare zone di coltivazione che per le loro caratteristiche possano arginare il rischio di impatto del climate change sulla qualità delle uve.

Proprio da questi interrogativi si muove un nuovo progetto di ricerca chiamato “CLIMAROMA” che vede coinvolti istituti di ricerca francesi e spagnoli sostenuti e cofinanziati al 65% dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interregionale POCTEFA 2021-2027.

Coordinato dall’Università di Saragozza, lo studio durerà 3 anni (2024-2027) e vedrà la partecipazione dell’Istituto Agroalimentare Aragonese (IA2), l’Istituto Universitario di Ricerca in Scienze Ambientali dell’Aragona (IUCA) e dell’Istituto di scienze della vite e del vino (ICVV) per la parte spagnola, l’Ecole d’Ingénieurs de Purpan e l’Institut National Polytechnique de Toulouse per la parte francese, oltre ad associazioni e aziende vinicole impegnate sul fronte della sostenibilità.

La rete di collaborazione transfrontaliera, che rappresenta anche un’opportunità per lo sviluppo economico e sociale nelle aree rurali della Francia e della Spagna in cui verrà attuato, vuole esplorare l’impatto dell’aumento delle temperature e della siccità, il modo in cui interferiscono nella comparsa sempre più frequente di difetti aromatici del vino legati alla surmaturazione e all’appassimento delle uve, comprendere se e come il surriscaldamento globale incide sul livello di alcol, sul pH dei vini e sugli aromi e sulla qualità del raccolto.

Tra gli obiettivi anche l’individuazione delle zone che se non si possono definire franche possono comunque considerarsi caratterizzate da un clima più favorevole alla coltivazione della vite, con un minor rischio di comparsa di questi difetti aromatici, presupposto per poter poi passare anche allo sviluppo di un piano d’azione e attuazione che comprende la formazione di nuovi viticoltori nel territorio POCTEFA. Per le aree già coltivate dove l’intervento può solo essere di contenimento, l’analisi avrà ad oggetto gli effetti determinati dall’irrorazione di biostimolanti come trattamento preventivo.

 

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