martedì, Luglio 15, 2025
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Fonzone: il racconto di una famiglia che ha messo radici tra le vigne dell’Irpinia

«Non cercavamo un’azienda, cercavamo una casa di campagna, un rifugio per la nostra famiglia. Quando arrivammo su quella collina incolta, ci sembrò un luogo inaccessibile. Io, mio marito e mio suocero salimmo tra la vegetazione fitta, ma poi ci guardammo negli occhi e sentimmo, fortissimo, che quella era casa nostra. Il nostro posto nel mondo

A raccontarlo è Ria Fonzone, oggi responsabile della comunicazione dell’azienda di famiglia, ma prima ancora testimone e narratrice di un sogno condiviso. Una casa tra i filari, un progetto nato non da un piano industriale ma da una visione familiare: mettere radici. Non solo nel terreno, ma nella terra dell’anima, quella che ti accoglie, ti cambia e ti chiede rispetto.

Così nasce nel 2005 la Tenuta Fonzone, nel cuore dell’Irpinia, a Paternopoli. L’intuizione è di Lorenzo Fonzone Caccese, luminare della chirurgia della mano, che aveva promesso a sé stesso di sostituire il bisturi col potatore raggiunta l’età della pensione. Detto, fatto.

«Abbiamo piantato le prime barbatelle proprio quell’anno, su un terreno ricco, esposto al sole e al vento, con altitudini che vanno dai 360 ai 480 metri. Le varietà? Le nostre, quelle autoctone, Aglianico, Falanghina, Fiano, Greco tutte vinificate in purezza, ogni vino una storia, ogni etichetta un frammento della nostra memoria.»

L’azienda si estende oggi su circa 40 ettari, tutti di proprietà, e ogni intervento è guidato da una sola idea, l’armonia, non solo con la natura ma con la storia del territorio e con i valori familiari.

La cantina, progettata dall’architetto napoletano Alberto Sifola, è ipogea, scavata nel dislivello della collina, con vetrate che riflettono il paesaggio anziché imporsi su di esso. «Un gesto d’amore e di rispetto verso la terra che ci ospita», racconta Ria.

Ma se tutto parte da Lorenzo, è la seconda generazione, con i figli Gabriele e Davide, le nuore Ria e Silvia e il cugino Amedeo, a portare avanti l’eredità. Un’eredità fatta di cura artigianale, ricerca costante, e una visione che coniuga il passato al futuro, senza mai perdere di vista l’essenziale, la famiglia.

«Sono una fotografa per passione. Ho sempre raccontato la nostra vita attraverso le immagini, e quando l’azienda ha iniziato a crescere, è stato naturale per me diventare la voce visiva e digitale di Fonzone. Ogni post, ogni scatto, nasce da una storia vissuta

Il progetto ha subito una svolta nel 2019 con l’arrivo di Luca D’Attoma, enologo di fama internazionale, che ha portato con sé una nuova filosofia: microvinificazione, sperimentazione, studio e ricerca della longevità. Sono arrivate le anfore di terracotta, il cocciopesto per l’Aglianico, il cemento grezzo per il Greco di Tufo, con un approccio rispettoso che esalta il vitigno senza snaturarlo.

«Ogni parcella ha un’identità, ogni massa segue un percorso dedicato, acciaio, terracotta, legno. Almeno una volta al mese ci riuniamo tutti e assaggiamo insieme, è un momento sacro, familiare, ci ritroviamo attorno al vino, come attorno a una tavola, perché il vino, alla fine, è condivisione

E non a caso, le etichette realizzate dalla designer toscana Caterina De Renzis Sonnino parlano proprio di questo. Le Mattine, la Falanghina nata “controcorrente”, porta il nome della casa di famiglia immersa nei vigneti. OIKOS, il Greco di Tufo Riserva, in lingua ellenica significa “famiglia”, “progetto comune”. Mattodà è il vino che celebra il primo aglianico seguito da D’Attoma.

LFC è la riserva dedicata al fondatore, Lorenzo Fonzone Caccese, solo 1000 bottiglie che raccontano in etichetta una fotografia scattata da Ria: “Lorenzo che porge un chicco d’uva a nostro figlio” con la mano del professore che si fa simbolo di precisione, passaggio, eredità.

«Ogni vino porta dentro i nostri ricordi. Le vendemmie sono tappe della nostra vita. Abbiamo voluto un’accoglienza intima, curata, con numeri contenuti. Chi viene da noi deve voler ascoltare la nostra storia perché questa non è solo un’azienda, è un pezzo della nostra vita

La barricaia oggi ospita anche botti grandi in rovere misto, con tostature leggere, anche solo vaporizzate, per evitare l’invadenza del legno. L’ambiente è curato in ogni dettaglio: il colore rosso scelto per i muri rappresenta la passione, la tensione creativa che anima ogni scelta.

Il percorso di degustazione che ci è stato riservato, curato insieme a Ria dalla inseparabile Lucia, è partito da Paternopoli con la Falanghina Le Mattine, fresca e minerale, proseguendo tra le tre versioni del Greco di Tufo, annata 2024 sapido, diretto, elegante, OIKOS Riserva 2022 affinato in cemento e legno leggerissimo, dal profilo ampio, mandorlato, con echi di eucalipto ed LFC Riserva del Fondatore selezione della massa migliore, intensa, profonda, austera per poi tornare al cuore rosso dell’Irpinia con Legare, il Taurasi Riserva, simbolo di unione e continuità e Scorzagalline, Aglianico da vigne in altura, affinato 18 mesi in barrique e poi 4 anni in cantina.

Tutto accompagnato da prodotti locali selezionati con cura: formaggi affinati, salumi artigianali, miele di Sulla di produzione interna dell’apiario aziendale Le Tre Apine, dedicato alle figlie di Ria e alla nipotina. «Anche nel miele c’è la famiglia, anche nell’olio ottenuto da 500 ulivi di Ravece c’è il nostro impegno, e oggi siamo in conversione biologica, un cerchio che si chiude

E così Fonzone si mostra al visitatore nella sua essenza, un racconto vivo, che si rinnova ogni giorno tra i filari, tra le mani, negli occhi di chi lo vive, un luogo intriso di passione e di memoria che ha visto anche nascere legami forti: tra le vigne c’è un’installazione carica di significato, una “chiesa immaginaria”, ideata da Michele Iodice, dove Ria e Lorenzo si sono sposati. Oggi è uno spazio d’arte e accoglienza, simbolo di quell’armonia che tutto tiene insieme.

«Alla fine, tutto torna alla famiglia. È il nostro punto di partenza e il nostro approdo – dice emozionata Ria – Ogni vino è una voce, ma insieme fanno un coro. E quel coro racconta chi siamo

AZIENDA FONZONE CACCESE
Località Scorzagalline
83052 Paternopoli, Avellino
Tel +39 0827 1730100
E-mail info@fonzone.it

Visite con degustazione disponibili solo previo appuntamento scegliendo l’esperienza di interesse nella sezione dedicata del sito www.fonzone.it e contattando visit@fonzone.it oppure 0827 173 0100 (whatsapp – solo messaggi di testo).

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