“Bilanci 2023, governare l’incertezza” è il titolo-copertina del Corriere Vinicolo in uscita oggi, che dedica un ampio focus all’analisi dei bilanci a partire dall’ultimo esercizio fino al quinquennio precedente. Un approfondimento – quello realizzato da Luca Castagnetti, partner della veronese Studio Impresa – che ha coinvolto gran parte del settore (13,5 miliardi i ricavi aggregati delle circa 800 imprese del vino indagate) e che restituisce un quadro di un settore storicamente sano, in grado di produrre valore anche nel 2023 ma che sconta contraccolpi pesanti determinati da fattori esogeni e dai mutamenti del mercato. Secondo il settimanale di Unione italiana vini, la diminuzione dei ricavi e la crescita dell’indebitamento sono infatti tra le principali tendenze da monitorare anche nel prossimo futuro per cancellare i tratti – che si intravedono – di una possibile crisi strutturale.
Nove pagine di dossier che, secondo il direttore del Corriere Vinicolo, Giulio Somma, “da una parte fissano lo stato dell’arte del vino italiano, dall’altra hanno l’obiettivo di offrire spunti di miglioramento e supportare le decisioni del management in un contesto difficile. A tal proposito, diventa determinante l’esigenza di lavorare sulla promozione internazionale per allargare la domanda, con i programmi OCM che si fanno più che mai essenziali per lo sviluppo delle aziende nei mercati chiave esteri“. Tra i fondamentali rilevati da Luca Castagnetti, spiccano quelli dei ricavi, in crescita dell’1,5% sul 2022 ma che deflazionati scendono a -3,8%; di una redditività in parziale ripresa ma con un Ebit a -6,3% sul 2019; delle immobilizzazioni materiali comunque in buona crescita, così come il valore aggiunto, che recupera rispetto all’anno passato. La posizione finanziaria netta, dopo una serie positiva, accusa invece un peggioramento nell’ultimo biennio: il 24,7% dello scorso anno si aggiunge infatti al 28,05% del 2022. Infine, gli oneri finanziari, che con l’impennata dei tassi di interesse hanno innegabilmente contribuito a ingrigire il quadro del settore. Completano il dossier bilanci l’analisi per fasce dimensionali, le performance a 5 anni della cooperazione, i risultati regione per regione e il confronto tra mondo agricolo e imprese industriali.
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