Nuove modalità di fruizione nella ristorazione, giovani consumatori orientati verso un approccio più equilibrato al bere e produzioni sempre più caratterizzate da freschezza e legame con il territorio: in questo quadro si è sviluppato il Wine Club Partesa 2025, tenutosi al Convento dei Neveri di Bariano (BG). L’appuntamento ha visto la partecipazione di oltre cinquanta realtà produttive, nazionali ed estere, in dialogo con sommelier, giornalisti e protagonisti del canale Horeca per analizzare l’evoluzione del comparto vitivinicolo attraverso i temi della qualità, della formazione e delle tendenze emergenti nei consumi.
La ricchezza del portfolio tra Italia e mondo
Il portfolio Partesa ha offerto una panoramica del tessuto vitivinicolo italiano attraverso denominazioni che coprono l’intero Paese, dal Piemonte alla Sicilia, rappresentate da cantine come Merotto, San Salvatore 1988, Francesco Bellei, Tenuta Montauto, Ca’ Rugate e Piantate Lunghe, cui si sono affiancate firme internazionali di rilievo quali Drappier, Silver Oak, Château de Fargues, Diebolt-Vallois e Domäne Wachau.
L’evento ha proposto anche due masterclass coordinate da Eros Teboni e Alessandro Rossi, dedicate all’esplorazione di annate datate per approfondire il tema della longevità nei grandi vini bianchi e rossi, mettendo in relazione tempo, terroir e richieste attuali del mercato.

Adattamento e presenza sul mercato
«Il 2025 è stato un anno complesso, segnato da profondi cambiamenti e da una continua evoluzione nelle abitudini di consumo, che probabilmente proseguirà anche nei prossimi anni» ha dichiarato Andrea Grimandi, Amministratore Delegato di Partesa. «In questo contesto, la nostra forza è la capacità di adattarci, mantenendo sempre una presenza costante e vicina al mercato, grazie alle nostre persone e a iniziative aggregative e formative come questa. Oggi iniziamo a cogliere segnali concreti di ripartenza: il mercato sta ritrovando equilibrio e i consumatori attribuiscono sempre più valore all’esperienza, alla qualità e all’identità dei prodotti. Partesa è e continuerà ad essere al fianco di produttori, operatori e clienti, evolvendo modelli e format per anticipare i cambiamenti e supportare la creazione di valore lungo la filiera. Il comparto enologico resta centrale nella nostra strategia e continueremo a investire in formazione, innovazione, servizi e momenti di incontro importanti come questo».
La ristorazione come laboratorio culturale
«Il settore del vino vive una fase di trasformazione che va letta con lucidità e apertura» ha dichiarato Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa. «I consumatori chiedono vini più autentici, trasparenti e sostenibili, con profili più freschi e una gradazione moderata. È un cambiamento che nasce non solo dal gusto, ma da una nuova consapevolezza culturale: si beve meno, ma meglio. La ristorazione gioca un ruolo decisivo in questa evoluzione: oggi è nei ristoranti che si forma la cultura del vino, grazie a carte più ragionate e inclusive, capaci di avvicinare anche le nuove generazioni. Con Partesa vogliamo accompagnare questo processo, offrendo ai professionisti del settore strumenti, formazione e un portafoglio capace di rappresentare il vino come valore, non solo come prodotto».
L’edizione 2025 del Wine Club ribadisce la propria funzione di piattaforma per il confronto e la creazione di network professionali, dove il ruolo della distribuzione si configura come elemento di connessione tra mondo produttivo e operatori del canale, e la qualità diventa la base per una visione condivisa dell’evoluzione del settore: più orientata alla sostenibilità, alla consapevolezza e all’attenzione verso le persone.
Leggi l’articolo anche su Horecanews.it

