Fontanafredda porta in Italia l’alta qualità di Eisch Germany. Dalla Baviera di tre secoli fa al secondo ‘800 italiano, le due aziende di riferimento per la lavorazione del vetro e per la produzione di grandi vini piemontesi adottano da generazioni un approccio di rara consapevolezza, fondato sull’alta qualità, sulla raffinatezza e sulla sostenibilità.
Entrambe le aziende, infatti, hanno messo al centro di ogni loro attività il rispetto del pianeta, cercando di impattare sullo stesso quanto meno possibile: Fontanafredda, tramite il “Rinascimento Verde”, ha affrontato una vera e propria rinascita, abbracciando appieno la sostenibilità a 360° dalla vigna alla bottiglia, mentre Eisch Germany produce i suoi calici minimizzando gli sprechi di materiale e tramite la lavorazione meticolosa di un pezzo unico, rendendoli così più resistenti, longevi e sostenibili.
La cura dell’ambiente va di pari passo con l’alta qualità: grandi vini necessitano di grandi bicchieri, e viceversa.
I calici di Eisch Germany, grazie a un particolare segreto commerciale, al design unico e alla consolidata esperienza di rinomati maestri vetrai, consentono un’esperienza degustativa superiore, in grado di generare nuove sensazioni fin dall’esame olfattivo.
Una raffinatezza che trova profonde radici nel territorio, grazie alla quarta generazione di maestri soffiatori del colosso tedesco del vetro, che prosegue la tradizione vetraia della foresta bavarese, e grazie a Fontanafredda che, per esaltare al meglio il carattere di ogni singolo vino, favorisce da 166 anni la reciprocità tra vitigno, ambiente e interazione dell’uomo, raccontando l’unicità del territorio, esaltando la biodiversità delle Langhe e preservandone la memoria storica.
Non solo grandi vini piemontesi: Eisch Glass viene ufficialmente portato in tutta Italia dai 21 produttori di 101Vini, la Piazza dei Vini Italiani, che diventa la piattaforma ufficiale di distribuzione italiana dello storico produttore di calici. È così che oltre 400 vini italiani, come i Barolo di Borgogno, i grandi Cru di Le Vigne di Zamò e ancora i vini etnei di Carranco, trovano il giusto spazio per potersi esprimere al meglio, sorso dopo sorso.
Fonte: Horecanews.it