“Camera con Vigna” di Vincenzo D’Antonio è la nuova guida editoriale dedicata all’enoturismo che esplora le strutture ricettive immerse nei vigneti, selezionando esclusivamente realtà con un numero di unità abitative compreso tra due e dodici. Il volume, completamente sponsor free, si basa su dati CNA che stimano per il 2025 venti milioni di pernottamenti collegati al turismo del vino, con tredici milioni di wine lovers coinvolti. Ogni azienda vitivinicola inclusa ha validato personalmente le informazioni attraverso un contatto diretto con l’autore.
Il libro fotografa l’evoluzione del profilo dell’enoturista moderno, che cerca esperienze autentiche di “vero turismo sostenibile” e non desidera visitare le cantine per partecipare a masterclass. Le degustazioni cattedratiche stanno infatti vivendo una melanconica diminuzione di appeal, mentre i momenti conviviali registrano crescente interesse. Millennials e Gen Z non sono i wine lover di una volta.
L’esperienza di dormire in vigna diventa memorabile quando avvincenti sono i momenti precedenti il prendere sonno e quelli successivi al risveglio, a partire dalla colazione con prodotti tipici. Il “nuovo wine lover” apprezza particolarmente grandi vini abbinati a musica dal vivo all’aperto nelle calde serate estive, spettacolini divertenti o reading, food truck e food pairing.
Le cantine si trasformano in destinazione, luogo d’incontro e spazio di relax. Gli enoturisti cercano rilassamento, non solo degustazione e acquisto di bottiglie. Il vino torna finalmente a essere ciò che è da millenni: enabler di gioia di vivere e amena convivialità, non materia ostica.
La selezione delle strutture segue criteri rigidi. Il cut-off minimo prevede almeno due dimore, poiché averne una sola equivale alla guest room di casa. Il limite massimo è fissato a dodici, oltre le quali si configura un aspirante albergo dove il wine business diviene ancillare rispetto all’ospitalità come core business.
Il volume integra il concetto di Turismo DOP, nuova frontiera del viaggio enogastronomico verso i territori di origine dei prodotti protetti. Tra le eccellenze menzionate: Vitellone Bianco dell’Appennino centrale IGP, Parmigiano Reggiano DOP, Fungo IGP di Borgotaro, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Il turista goloso pianifica il viaggio combinando visite alle cantine con la scoperta dei luoghi di produzione.
L’autore conclude: “Di vigna in vigna, di camera con vigna in camera con vigna, mai frettolosamente, con puntatine mirate anche dove c’è fruibilità immediata di prodotti DOP, fai viaggio lieto, caro lettore. Una considerazione mai ci abbandoni: abbiamo la fortuna di vivere in quello che è proprio un . . . Bel Paese”.
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