martedì, Ottobre 7, 2025
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Il vino italiano muove 10 miliardi di dollari negli USA: i numeri di Vinitaly USA

A Chicago, Vinitaly.USA discute l'impatto economico del vino italiano negli States: oltre 10 miliardi di dollari annui per l'economia americana.

Si è aperto oggi a Chicago il wine2wine Business Forum nell’ambito di Vinitaly.USA, appuntamento cruciale per fare il punto sullo stato di salute del vino italiano nel mercato statunitense. Al centro del dibattito, che vede la partecipazione delle istituzioni italiane, delle imprese del settore e del trade americano, due questioni dirimenti: l’impatto dei dazi al 15% entrati in vigore ad agosto e le strategie per consolidare una posizione di leadership che genera valore economico su entrambe le sponde dell’Atlantico.

I numeri presentati dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly fotografano una realtà complessa ma dalle potenzialità straordinarie. Se le cantine italiane registrano un fatturato annuo superiore ai 2,2 miliardi di dollari dalle vendite oltreoceano, il sistema economico americano legato al vino tricolore muove complessivamente oltre 10 miliardi di dollari. Un dato che dimostra quanto il prodotto italiano sia diventato un pilastro strutturale per l’intera filiera statunitense, dagli importatori alla ristorazione.

“Il vino italiano non è solo un simbolo di eccellenza enogastronomica, ma anche un pilastro economico nei rapporti tra Italia e Stati Uniti”, sottolinea Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. “È forti di questa consapevolezza che abbiamo deciso di puntare su una piattaforma come Vinitaly.USA, pensata per mettere al centro business, dialogo e confronto per proteggere e rilanciare questo patrimonio in un contesto di mercato e commerciale difficile”.

La seconda edizione dell’evento, che si tiene il 5 e 6 ottobre al Navy Pier, propone una formula integrata che alterna sessioni b2b a momenti di formazione e aggiornamento professionale attraverso wine2wine, il Vinitaly Forum focalizzato su consumatori, canali distributivi e competenze per affrontare le trasformazioni del mercato globale. Un format che ha raccolto l’adesione dei principali player del settore, tra cui i distributori della Wswa e la U.S. Wine Trade Alliance, entrambi schierati contro le nuove tariffe.

Sul fronte commerciale, i dati Sipsource elaborati dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly confermano il primato italiano nel segmento dei vini d’importazione. Nonostante il 70% dei consumi statunitensi sia coperto da produzione domestica, le etichette tricolori detengono il 38% della quota di mercato tra i vini esteri, mantenendo un margine significativo su competitor australiani, neozelandesi, francesi e cileni.

Ma è l’effetto moltiplicatore a rendere questi numeri ancora più significativi: ogni dollaro speso in vino italiano ed europeo genera 4,5 dollari di valore per l’economia statunitense. Un meccanismo virtuoso costruito in oltre 50 anni di relazioni commerciali che oggi coinvolge un ecosistema articolato. Secondo la piattaforma Vinaty, negli Stati Uniti operano più di 1.000 importatori di vino, molti specializzati sui prodotti italiani ed europei, affiancati da altrettanti distributori e grossisti, oltre a 2.000 rivenditori.

La ristorazione italiana rappresenta un capitolo a parte, con un giro d’affari annuo di 95 miliardi di dollari e oltre 62 mila imprese attive (dati IBISWorld). Ma l’influenza del vino italiano si estende all’intera industry della ristorazione americana: il Prosecco, oggi prodotto di punta del made in Italy enologico, è presente nel 41% dei menu statunitensi (analisi Italian Wine Podcast in collaborazione con Somm.ai), mentre i rossi toscani mantengono una domanda costantemente elevata.

I volumi confermano la solidità di questa presenza: nel 2024 le importazioni di vino italiano negli Stati Uniti hanno sfiorato i 2,3 miliardi di dollari, per un totale di 354 milioni di litri venduti, pari a oltre 470 milioni di bottiglie da 0,75 litri. Numeri che certificano il mercato statunitense come prima destinazione per l’export del sistema vino italiano (530 mila aziende e 800 mila addetti), con una quota del 24% sul valore complessivo delle esportazioni nazionali.

Il “2025 Economic Impact Report” di Wine America quantifica in 144,4 miliardi di dollari l’impatto annuale complessivo (diretto, indiretto e indotto) del vino negli Stati Uniti. Di questa cifra, secondo le stime dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, quasi 19 miliardi di dollari sono attribuibili al vino italiano. Una fotografia che rende ancora più evidente quanto sia strategico per il settore preservare e sviluppare questo rapporto, soprattutto nella fase attuale segnata dalle incertezze tariffarie.

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