Home Attualità Contraffazione vino: maxi-sequestro in Puglia da 4,3 milioni di euro

Contraffazione vino: maxi-sequestro in Puglia da 4,3 milioni di euro

0

La provincia di Foggia è stata teatro di una delle operazioni anticontraffazione più rilevanti degli ultimi mesi nel settore vitivinicolo. Guardia di Finanza e Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi hanno posto sotto sequestro oltre 12mila ettolitri di vino rosso privo di tracciabilità, equivalenti a più di 1,6 milioni di bottiglie potenziali, per un valore stimato superiore ai 4,3 milioni di euro.

Un’indagine nata da segnalazione istituzionale

L’indagine è scattata dopo una segnalazione del Nucleo Speciale Antitrust, rivelando giacenze irregolari in magazzino e presunte pratiche commerciali sleali ai danni dei produttori locali. Si tratta di un fenomeno che mina la fiducia dei consumatori e danneggia gravemente l’intero comparto vitivinicolo.

La vicenda foggiana non costituisce un episodio isolato: nelle scorse settimane in Puglia era già emerso un maxisequestro di falso Primitivo, evidenziando la ricorrenza preoccupante di questo tipo di frodi nel territorio regionale.

L’impatto economico sui produttori

Coldiretti ha ribadito la necessità di applicare integralmente il decreto contro le pratiche sleali, sottolineando che gli agricoltori restano la componente più penalizzata della filiera agroalimentare: su 100 euro spesi dal consumatore, meno di 20 finiscono nelle tasche di chi effettivamente produce.

Questa sproporzione economica rende ancora più grave l’impatto della contraffazione, che sottrae ulteriori margini di guadagno ai produttori legittimi già penalizzati dalla distribuzione del valore lungo la filiera.

I numeri della contraffazione europea

Secondo uno studio dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale), il settore vinicolo risulta tra i più colpiti dalla contraffazione. In Italia le perdite annuali superano i 302 milioni di euro, comportando la scomparsa di circa 648 posti di lavoro.

Su scala europea, i danni raggiungono 2,3 miliardi di euro e oltre 5.700 posti persi, a cui si aggiunge un mancato gettito fiscale superiore ai 2 miliardi di euro. Questi numeri evidenziano non solo l’impatto economico, ma anche un rischio concreto per la salute dei consumatori.

Rischi sanitari e metodi di falsificazione

Le bottiglie contraffatte vengono spesso ottenute utilizzando etichette falsificate, contenitori riciclati e, nei casi più gravi, sostanze tossiche per simulare colore e sapore del vino autentico. Questo aspetto trasforma la contraffazione da reato economico a potenziale minaccia per la salute pubblica.

Il commercio online: nuova frontiera delle frodi

Le piattaforme di e-commerce hanno aperto nuove opportunità ai contraffattori, rendendo più complesso per i consumatori distinguere il prodotto autentico dal falso. Etichette imperfette, errori grafici o il riutilizzo di bottiglie originali rappresentano i segnali più frequenti di possibile contraffazione.

Secondo i dati diffusi da Catawiki nella Giornata Mondiale contro la Contraffazione, nel 2024 i lotti di vini bloccati per sospetta falsificazione sono aumentati del 28%.

Le denominazioni più colpite

I bersagli principali delle frodi sono le etichette di maggior pregio: Borgogna, Bordeaux, Champagne, Rioja, Ribera del Duero, Napa Valley e Toscana. Le bottiglie dal valore superiore ai 200 euro risultano particolarmente esposte alle attività fraudolente.

Questa concentrazione sulle denominazioni più prestigiose dimostra come i contraffattori mirino ai segmenti di mercato con i margini di guadagno più elevati, danneggiando contemporaneamente i produttori e l’immagine delle denominazioni coinvolte.

Operazioni internazionali di contrasto

L’ultima operazione Opson, coordinata da Europol e Interpol, ha portato al sequestro di 22mila tonnellate di alimenti e 850mila litri di bevande contraffatte, per un valore complessivo di 91 milioni di euro.

Alcuni di questi prodotti contenevano sostanze vietate come metanolo, mercurio e pesticidi, confermando i gravi rischi sanitari associati alla contraffazione alimentare e vinicola.

Tecnologie anticontraffazione

Per combattere il fenomeno, l’EUIPO ha sviluppato una guida contenente oltre 40 tecnologie anticontraffazione, includendo QR code, ologrammi e blockchain. Tuttavia, gli esperti avvertono che la tecnologia da sola non è sufficiente: serve anche un cambio culturale che valorizzi l’autenticità del prodotto e la trasparenza delle filiere produttive.

La sfida per l’identità europea

La lotta alla contraffazione del vino non riguarda esclusivamente gli aspetti commerciali, ma coinvolge l’identità stessa delle produzioni europee. Con oltre 3.600 Indicazioni Geografiche registrate, di cui il vino rappresenta più della metà, la credibilità del Made in Italy e dell’intero patrimonio agroalimentare europeo dipende dalla capacità di difendere la qualità dalle frodi.

Verso un’azione coordinata

La sfida richiede un’azione corale tra istituzioni, aziende e cittadini, per garantire che ogni calice possa raccontare la verità del territorio di origine, senza inganni né rischi per la salute dei consumatori.

Il caso di Foggia dimostra l’importanza dei controlli sistematici e della collaborazione tra diverse autorità nella lotta alla contraffazione. Solo attraverso un impegno costante e coordinato sarà possibile tutelare efficacemente la qualità e l’autenticità del patrimonio vinicolo italiano ed europeo.

L’operazione pugliese rappresenta un segnale importante nella battaglia per la trasparenza del mercato vitivinicolo, ma evidenzia al tempo stesso la necessità di intensificare ulteriormente le attività di controllo e prevenzione per proteggere produttori e consumatori dalle crescenti minacce della contraffazione.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it

Exit mobile version